Dopo aver mangiato una domenica di ottobre dei deliziosi piatti vegani da Aromaticus, a Rione Monti, ho provato a ripeterne uno: il burger di lenticchie, che ha ordinato la mia amica Monica (Moma, per noi affiatate girls, che può essere declinato in tante versioni: da Momessa a Momaccia, ma su questo magari scriverò un altro articolo…).

Pur essendo lei onnivora e felicemente carnivora (talvolta ho il sospetto che sia anche un po’ cannibale, nei suoi sogni culinari), ha apprezzato con gusto l’insolito burger. Poiché avevo in casa una bella confezione di lenticchie rosse decorticate biologiche ancora intonsa, ho deciso di arruolarle  per la giusta causa, avendomele reintrodotte la nutrizionista da poco. Ho usato tutta la confezione, congelando i burger rimanenti (non cotti, ovviamente) per i tempi più pigri, quelli in cui Paperino sdraiato sul divano sembra ipercinetico al mio confronto.

Per 8-10 burger medi, ho usato:

500 gr di lenticchie rosse decorticate

3 patate

farina di ceci

alloro, erba cipollina, salvia, curry. olio evo, sale

La ricetta è molto semplice e veloce, vi occorrerà solo un frullatore:

Lessate le lenticchie con l’alloro e salate l’acqua solo verso la fine della cottura, per non far indurire i legumi. Dopo circa 20′ scolatele e raffreddatele. Mondate le patate e lessatele in acqua salate (le ho tagliate in 4 parti per fare prima), dopo fatele raffreddare. Frullate lenticchie e patate insieme alla salvia e all’erba cipollina tagliate in modo molto sottile. Riponete il composto ottenuto in un contenitore e unite il curry, l’olio evo ed il sale. Aggiungete la farina di ceci fino a far rapprendere il composto e poterlo così lavorare con le mani.

Foderate una teglia da forno e, con l’aiuto di un coppapasta, formate dei burger: infornateli a 180 gradi per circa 10 minuti per lato.

 

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Isabella Schiavone

Giornalista professionista, scrittrice, istruttrice Mindfulness. Da luglio 2022 vice caporedattrice presso Rai Sport. Dal 2002 a giugno 2022 al Tg1, prima ad Uno Mattina, poi come inviata a Tv7 - Speciali, infine nella redazione Ambiente - Società - Sport come caposervizio.

Appassionata di inchieste sociali, ambientali e di storie di vita. Impegnata nel terzo settore.

Sono laureata in Sociologia a La Sapienza di Roma, specializzata in Giornalismo alla Luiss Guido Carli. Ho frequentato un corso di perfezionamento per inviati in aree di crisi della Fondazione Cutuli, che mi ha portato in Libano e in Kosovo embedded.

Ho iniziato a lavorare presto nelle radio e nelle tv locali, ho scritto per l'Ansaweb, per Redattore Sociale e per il Gruppo L'Espresso, mossa anche dalla passione per la multimedialità e l'online. Ho avuto il primo contratto in Rai al Giornale Radio, ho lavorato nella redazione Esteri del Tg2 e a Rai Educational, quando ero ancora universitaria.

Ho condotto la rubrica Tendenze del Tg1. 

Ho vinto il Premio Luchetta Hrovatin nel 2006, con un'inchiesta sulla droga a Scampia andata in onda a Tv7 - Speciali Tg1. Ho ricevuto nel 2016 il Premio Pentapolis - Giornalisti per la Sostenibilità, in collaborazione con Ispra, Ministero dell'Ambiente, Lumsa e FNSI. A maggio 2017 un mio servizio andato in onda al Tg1, sul riconoscimento delle unioni civili, è stato premiato da Diversity Media Awards, grazie al lavoro dell'Osservatorio di Pavia, come miglior servizio andato in onda sulla diversità. A settembre 2018 ho ricevuto il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti nella categoria giornalismo. A maggio 2019 un mio servizio sull’autismo è stato candidato ai Diversity Media Awards. Da maggio 2022 sono Ambasciatrice Telefono Rosa per il mio impegno in difesa dei diritti delle donne e a sostegno dei minori. 

Amo e frequento l’Africa, dove ho realizzato due documentari autoprodotti, di cui uno girato con lo smartphone (quando ancora non aveva neanche lo zoom), andati in onda su Rai Uno.

A giugno 2017 è uscito il mio romanzo d'esordio, proposto al Premio Strega 2018, Lunavulcano (Lastaria Edizioni), i cui diritti d'autore sono devoluti in beneficenza in Africa. A settembre 2017 Lunavulcano ha vinto il Premio "Un libro per il cinema", dedicato alla memoria di Paolo Villaggio, organizzato dall'Isola del Cinema di Roma.

A settembre 2020 è uscito Fiori di Mango (Lastaria Edizioni), proposto al Premio Strega 2021.

Ho insegnato "Teoria e tecnica del giornalismo televisivo" all'Università di Tor Vergata e ho ricoperto il ruolo di docente, per i giornalisti, nel processo di digitalizzazione del Tg1.

Sono Istruttrice Mindfulness (o pratica dell'attenzione consapevole) e protocollo Mbsr (Mindfulness Based Stress Reduction) con diploma rilasciato da Sapienza Università di Roma e dal Center for Mindfulness della University of California of San Diego, nell'ambito del Master universitario di II livello "Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze" (110 e lode). Pratico meditazione Vipassana dal 2013 con Neva Papachristou e Corrado Pensa presso l'Ameco di Roma, con esperienze di intensivi e ritiri residenziali. Dal 2019 pratico anche il Tai Chi Chuan stile Yang.  Conduco gruppi di meditazione in presenza e online.