Davide ha 28 anni e ha scoperto di essere sordo quando ne aveva 8. Nello stesso momento, si è innamorato della musica. Davide Santacolomba sente i suoni bassi, ma non quelli alti. TroupeOggi si aiuta con un impianto cocleare (un orecchio artificiale elettronico), che gli permette di amplificare le frequenze alte e percepirle meglio. Ha così scoperto da poco suoni a lui sconosciuti: il rumore della pioggia, gli uccelli che cantano, l’incontro tra due calici per un brindisi, il sussurro.

Si trovava a Milano per una visita medica, ospite a casa di amici di famiglia, quando ha incontrato la musica. Per intrattenerlo la padrona di casa arrangia le note di Fra Martino Campanaro (frequenze basse, le uniche che il ragazzo può sentire). Davide rimane sbalordito e, incantato, le riproduce subito, come se le conoscesse da sempre. Da loro non si separerà mai più. A scuola, durante l’ora di musica, i compagni di classe rimangono in silenzio ad ascoltarlo: è uno dei pochi momenti in cui si sente  parte di un gruppo, integrato. A 13 anni supera un’audizione in conservatorio. I primi tempi non sono facili, non tutti gli insegnanti credono in lui, qualcuno lo demotiva apertamente. “Mancanza di coraggio”, riconosce oggi Davide. con-davideMa per quell’adolescente che non sente, è un ulteriore mettere alla prova la propria motivazione e tenacia. Finché qualcuno crede in lui e lo sprona ad andare avanti. E andrà talmente avanti, che oggi studia a Lugano, in Svizzera, dopo aver superato una selezione durissima per un Master di perfezionamento pianistico, sotto la guida della famosa pianista ucraina Anna Kravtchenko.

“Per me  la musica è tutto, è la mia salvezza – racconta Davide sorridendo – mi ha dato sicurezza e felicità, la voglia di condividere queste cose con le persone. La bellezza della musica è in sé: c’è tutto dentro. Le sensazioni umane… c’è vita… si parla di vita”.

Per comporre la sua musica, Davide studia le note nella parte bassa del pianoforte, per poi riprodurle in quella alta. Si affida molto anche alla memoria del movimento delle mani e alla sensazione tattile. Il suo è un orecchio mentale, come ama definirlo lui. con-la-mammaDavide ama suonare Brahms, ascolta Chopin, ammira il genio di Bach e Beethoven. La sua è una sordità fuori dal comune, fatta di sensibilità, amore per la vita e autoironia. La ringrazia, anche. Perché grazie ad essa ha imparato a prendersi in giro, a ridere di se stesso con tenerezza, ad affrontare di petto la vita. Vicino a lui, la mamma Giuseppina, un autentico vulcano, il papà, il fratello, la zia e gli amati cani. Una famiglia solida e presente, che lo sostiene e va fiera di lui. Talmente tanto uniti, che lui parla della sua sordità al plurale e la Signora Giuseppina fa lo stesso: “La musica ci ha ridato gioia, carica e ha fatto leva su Davide in modo terapeutico”.

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Isabella Schiavone

Giornalista professionista, scrittrice, istruttrice Mindfulness. Da luglio 2022 vice caporedattrice presso Rai Sport. Dal 2002 a giugno 2022 al Tg1, prima ad Uno Mattina, poi come inviata a Tv7 - Speciali, infine nella redazione Ambiente - Società - Sport come caposervizio.

Appassionata di inchieste sociali, ambientali e di storie di vita. Impegnata nel terzo settore.

Sono laureata in Sociologia a La Sapienza di Roma, specializzata in Giornalismo alla Luiss Guido Carli. Ho frequentato un corso di perfezionamento per inviati in aree di crisi della Fondazione Cutuli, che mi ha portato in Libano e in Kosovo embedded.

Ho iniziato a lavorare presto nelle radio e nelle tv locali, ho scritto per l'Ansaweb, per Redattore Sociale e per il Gruppo L'Espresso, mossa anche dalla passione per la multimedialità e l'online. Ho avuto il primo contratto in Rai al Giornale Radio, ho lavorato nella redazione Esteri del Tg2 e a Rai Educational, quando ero ancora universitaria.

Ho condotto la rubrica Tendenze del Tg1. 

Ho vinto il Premio Luchetta Hrovatin nel 2006, con un'inchiesta sulla droga a Scampia andata in onda a Tv7 - Speciali Tg1. Ho ricevuto nel 2016 il Premio Pentapolis - Giornalisti per la Sostenibilità, in collaborazione con Ispra, Ministero dell'Ambiente, Lumsa e FNSI. A maggio 2017 un mio servizio andato in onda al Tg1, sul riconoscimento delle unioni civili, è stato premiato da Diversity Media Awards, grazie al lavoro dell'Osservatorio di Pavia, come miglior servizio andato in onda sulla diversità. A settembre 2018 ho ricevuto il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti nella categoria giornalismo. A maggio 2019 un mio servizio sull’autismo è stato candidato ai Diversity Media Awards. Da maggio 2022 sono Ambasciatrice Telefono Rosa per il mio impegno in difesa dei diritti delle donne e a sostegno dei minori. 

Amo e frequento l’Africa, dove ho realizzato due documentari autoprodotti, di cui uno girato con lo smartphone (quando ancora non aveva neanche lo zoom), andati in onda su Rai Uno.

A giugno 2017 è uscito il mio romanzo d'esordio, proposto al Premio Strega 2018, Lunavulcano (Lastaria Edizioni), i cui diritti d'autore sono devoluti in beneficenza in Africa. A settembre 2017 Lunavulcano ha vinto il Premio "Un libro per il cinema", dedicato alla memoria di Paolo Villaggio, organizzato dall'Isola del Cinema di Roma.

A settembre 2020 è uscito Fiori di Mango (Lastaria Edizioni), proposto al Premio Strega 2021.

Ho insegnato "Teoria e tecnica del giornalismo televisivo" all'Università di Tor Vergata e ho ricoperto il ruolo di docente, per i giornalisti, nel processo di digitalizzazione del Tg1.

Sono Istruttrice Mindfulness (o pratica dell'attenzione consapevole) e protocollo Mbsr (Mindfulness Based Stress Reduction) con diploma rilasciato da Sapienza Università di Roma e dal Center for Mindfulness della University of California of San Diego, nell'ambito del Master universitario di II livello "Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze" (110 e lode). Pratico meditazione Vipassana dal 2013 con Neva Papachristou e Corrado Pensa presso l'Ameco di Roma, con esperienze di intensivi e ritiri residenziali. Dal 2019 pratico anche il Tai Chi Chuan stile Yang.  Conduco gruppi di meditazione in presenza e online.