Questo piatto nasce dalla necessita’ di abbinare ad una padellata di friggitelli napoletani, anche detti friarelli, dei sapori delicati. Ho pensato al cous cous integrale, per le sue proprieta’ (e perche’ cuoce in pochissimo tempo…) e al mitico tofu. Il risultato finale e’ molto equilibrato e per niente banale.
Per 4 persone, vi serviranno: 800 gr di friggitelli, 250 gr di cous scous integrale bio, un panetto di tofu, olio, sale.
Lavate e asciugate accuratamente i friggitelli. Tagliate via il picciolo dei peperoni, senza eliminare i semini.
In una padella panciuta antiaderente, scaldate un cucchiaino di olio e posizionate i friggitelli uno accanto all’altro sul fondo. Coprite con un coperchio e lasciate cuocere. Dopo qualche minuto rigirate i friggitelli e continuate la cottura, sempre con il coperchio, fino a quando saranno ben rosolati e appassiti (se occorre, aggiungete un goccio d’acqua). Una volta cotti, metteteli su un foglio di carta assorbente e salateli.
Nel frattempo, preparate come indicato sulla confezione 250 gr di cous cous integrale. Fate leggermente scottare un panetto di tofu (che poi taglierete a dadini), tagliate a pezzetti i friggitelli e mescolate il tutto.
- Il tofu e’ formaggio di soia, molto diffuso in Cina e in Giappone. Si ottiene dalla cagliatura del latte di soia e dalla successiva pressatura in delle forme. Apporta le stesse quantità di proteine della carne o dell’uovo, ma di qualità migliore: proteine vegetali e 10 aminoacidi essenziali (tra cui: lisina, metionina e cistina). Oltre alle proteine, il tofu contiene circa il 20% in più di calcio del latte di mucca. Inoltre è ricco di minerali, soprattutto potassio, ferro e fosforo. Ha pochissime calorie e pochi grassi, soprattutto non saturi. Si dice che riduca il colesterolo e la pressione arteriosa.
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Il Cous Cous Integrale e’ prodotto con semola integrale ed e’ un alimento tradizionale di tutto il Nordafrica: è formato da granelli di semola cotti a vapore.Le preparazioni spaziano dalle più tradizionali versioni tipiche algerine, marocchine e tunisine, dove il piatto ha le sue radici, a quelle tipicamente italiane come il Cous Cous Trapanese o quello sardo.