Ecco, sembra assurdo. Piu’ che altro, ridicolo. Magari, surreale. Ma siamo in Italia, dunque e’ piu’ che normale, direi quasi doveroso, se non apparisse grottesco.

Tra un ciclone storico e l’altro, reale o annunciato, con astuto nome da tragedia del marketing e risultato da farsa capitolina, un allarme si e’ innalzato acuto dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori): con l’autunno si alza il rischio allagamenti e frane, favorito dall’aridita’ del suolo per colpa dell’estate a secco.

Poffarbacco. Dissesto idrogeologico? Ne siamo sicuri? L’Italia e’ cosi’ sensibile al tema…  infatti, fa di tutto per acuirlo, costruendo in aree non edificabili, lungo gli argini dei fiumi, disboscando colline… (e il lungo elenco che oramai, se siete lettori di questo blog, conoscete bene… e, se non lo conoscete, andatevi a leggere le inchieste sotto la voce “L’Italia in briciole”).

A salvarci da frane e smottamenti, ci e’ chiaro oramai, non sono i vari organismi competenti (creati e pagati per questo). C’e’ un nuovo eroe dell’ambiente. E non e’ Antonio, che nel frattempo si era nascosto con Cleopatra. E’ il privato.

Colui che se lo puo’ permettere, e dunque agisce con senno. Sono molte le aziende agricole in tutta Italia, che hanno realizzato terrazzamenti sui versanti per contrastarne il dissesto.

C’e’ chi, in Umbria, a Passignano sul Trasimeno (Perugia), ha ristabilizzato un ettaro e mezzo di versante argilloso franoso, con le piu’ disparate operazioni: rimboschimento, muretti a secco, canalizzazione e regimazione delle acque, che confluiscono in un laghetto artificiale usato per irrigare. 

Dagli organismi competenti si griderebbe al miracolo, ma sono troppo occupati in altro per assorbire il colpo. Ebbene si’, il privato fa prevenzione! Ebbene si’, il privato fa addirittura manutenzione ordinaria! Non ci crederete, ma lo fa con opere naturali, a basso costo e che si usano da secoli!

Servirebbero i sali per riprendersi dalla notizia. Ma ce n’e’ una anche peggiore: spesso il privato apre il lavoro che poi servira’ al pubblico. In questo caso, il Consorzio di Bonifica (a Sud di Anagni). Si mettono d’accordo e riescono a collaborare… In effetti e’ troppo, mi rendo conto.

A Paliano, nella splendida campagna ciociara, due aziende hanno realizzato canalizzazioni superficiali poste sul versante, che da’ sul fiume Sacco. La zona e’ collinare e vulcanica e sottoposta a erosione. Gli agricoltori, insieme al Consorzio, monitorano costantemente il deflusso delle acque a valle.

Anche con l’uso della tecnologia! C’e’ un pannello solare, una centralina e un modem, collegato 24 ore su 24 ad un pc, che parla con un cellulare. Il risultato? Arriva un sms con il numero della centralina, la data, la quantita’ di pioggia, l’intensita’, il livello. Cosi’, il livello delle acque viene costantemente monitorato. Miracolooooooooo!!!

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Isabella Schiavone

Giornalista professionista, scrittrice, istruttrice Mindfulness. Da luglio 2022 vice caporedattrice presso Rai Sport. Dal 2002 a giugno 2022 al Tg1, prima ad Uno Mattina, poi come inviata a Tv7 - Speciali, infine nella redazione Ambiente - Società - Sport come caposervizio.

Appassionata di inchieste sociali, ambientali e di storie di vita. Impegnata nel terzo settore.

Sono laureata in Sociologia a La Sapienza di Roma, specializzata in Giornalismo alla Luiss Guido Carli. Ho frequentato un corso di perfezionamento per inviati in aree di crisi della Fondazione Cutuli, che mi ha portato in Libano e in Kosovo embedded.

Ho iniziato a lavorare presto nelle radio e nelle tv locali, ho scritto per l'Ansaweb, per Redattore Sociale e per il Gruppo L'Espresso, mossa anche dalla passione per la multimedialità e l'online. Ho avuto il primo contratto in Rai al Giornale Radio, ho lavorato nella redazione Esteri del Tg2 e a Rai Educational, quando ero ancora universitaria.

Ho condotto la rubrica Tendenze del Tg1. 

Ho vinto il Premio Luchetta Hrovatin nel 2006, con un'inchiesta sulla droga a Scampia andata in onda a Tv7 - Speciali Tg1. Ho ricevuto nel 2016 il Premio Pentapolis - Giornalisti per la Sostenibilità, in collaborazione con Ispra, Ministero dell'Ambiente, Lumsa e FNSI. A maggio 2017 un mio servizio andato in onda al Tg1, sul riconoscimento delle unioni civili, è stato premiato da Diversity Media Awards, grazie al lavoro dell'Osservatorio di Pavia, come miglior servizio andato in onda sulla diversità. A settembre 2018 ho ricevuto il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti nella categoria giornalismo. A maggio 2019 un mio servizio sull’autismo è stato candidato ai Diversity Media Awards. Da maggio 2022 sono Ambasciatrice Telefono Rosa per il mio impegno in difesa dei diritti delle donne e a sostegno dei minori. 

Amo e frequento l’Africa, dove ho realizzato due documentari autoprodotti, di cui uno girato con lo smartphone (quando ancora non aveva neanche lo zoom), andati in onda su Rai Uno.

A giugno 2017 è uscito il mio romanzo d'esordio, proposto al Premio Strega 2018, Lunavulcano (Lastaria Edizioni), i cui diritti d'autore sono devoluti in beneficenza in Africa. A settembre 2017 Lunavulcano ha vinto il Premio "Un libro per il cinema", dedicato alla memoria di Paolo Villaggio, organizzato dall'Isola del Cinema di Roma.

A settembre 2020 è uscito Fiori di Mango (Lastaria Edizioni), proposto al Premio Strega 2021.

Ho insegnato "Teoria e tecnica del giornalismo televisivo" all'Università di Tor Vergata e ho ricoperto il ruolo di docente, per i giornalisti, nel processo di digitalizzazione del Tg1.

Sono Istruttrice Mindfulness (o pratica dell'attenzione consapevole) e protocollo Mbsr (Mindfulness Based Stress Reduction) con diploma rilasciato da Sapienza Università di Roma e dal Center for Mindfulness della University of California of San Diego, nell'ambito del Master universitario di II livello "Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze" (110 e lode). Pratico meditazione Vipassana dal 2013 con Neva Papachristou e Corrado Pensa presso l'Ameco di Roma, con esperienze di intensivi e ritiri residenziali. Dal 2019 pratico anche il Tai Chi Chuan stile Yang.  Conduco gruppi di meditazione in presenza e online.