L’abbandono dell’agricoltura e la cementificazione mettono a rischio la sicurezza alimentare, il territorio ed il paesaggio. Secondo l’Istat, in Italia, tra il 1971 e il 2010 e’ scomparso il 28% del territorio agricolo. Una supercie pari a Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna messe insieme: cinque milioni di ettari.
Il Governo non solo ne ha preso atto, ma ha fatto di piu’: un disegno di legge, che limita il consumo del suolo a livello regionale e valorizza le aree agricole.
Avere meno prati, pascoli, orti e colture, vuol dire anche consegnare sempre piu’ la produzione di frutta e verdure al mercato estero. Fino ad oggi, per effetto della globalizzazione, non abbiamo sentito piu’ di tanto il problema della sicurezza alimentare. Pochi, se non i piu’ consapevoli, si scompongono ad acquistare frutta e verdura provenienti dalle parti piu’ improbabili del mondo.
Il sistema pero’, spiegano i dati del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, si basa sul concetto che qualcuno, fuori dall’Italia, sia in grado di produrre ad oltranza frutta e verdura da immettere sul mercato. Fatto non scontato. Nel 2050 la domanda di prodotti agricoli crescerà del 70%. E aumento della popolazione, crescita del poter d’acquisto dei Pesi emergenti e cementificazione potranno mettere in crisi questo sistema.
Passiamo al capitolo successivo. Ogni giorno si cementificano100 ettari di suolo, secondo l’Ispra: terreni fertili, pianeggianti, limitrofi ai centri abitati, ricchi di infrastrutture e di facile accesso, che vengono impermeabilizzati. Solo la Pianura Padana, ad esempio, l’area agricola piu’ vasta e produttiva d’Italia, ha oltre 16% del suo territorio cementificato.
Gli effetti si fanno sentire anche sul dissesto idrogeologico, fa notare l’Ispra. Si compromette la funzione produttiva del terreno, si altera il paesaggio, si compromette l’ecosistema, si altera la sfera climatica e l’assetto idraulico e idrogeologico.
La domanda e’ sempre la stessa: che mondo intendiamo lasciare ai nostri figli? Finalmente, dopo tanti disastri ambientali, un Governo se l’e’ posta.