Attenti alle cave di Carrara, più pericolose del mosaico di Pompei. Sono sì scenografiche, ci si fa sì il famoso lardo di Colonnata, oltre alla ovvia lavorazione del marmo, ma rischiano anche di ricoprire i paesi di fango e detriti.
Arriviamo in questa piazzetta suggestiva, a Colonnata, degna di una visita turistica, se ci si trova nella zona. Ci addentriamo nei ravaneti. Il paesaggio è quasi lunare, sicuramente affascinante. Si prova una certa estraneazione. C’è anche un tour turistico stile Luna Park, che percorre un lungo tunnel dentro la cava (attenzione, vi potrebbe sembrare di veder spuntare i sette nani da un momento all’altro), e spiega la lavorazione del marmo nella storia. Il marmo del David di Michelangelo, del Mosè e della Pietà, arriva da qui.
Con noi Giuseppe Sansoni, geologo, che grida all’allarme, davanti allo sguardo un po’ esterrefatto dei suoi colleghi del Comune di Carrara. Sono tutti d’accordo sul fatto che i detriti, provenienti dalle Cave, creino problemi durante le piogge. Franando, potrebbero occludere gli alvei con i loro fanghi. Rischio alluvione, come la vicenda di Miseglia insegna.
Cave di Carrara |
E, infatti, come prescritto dalla Asl e sollecitato dal Comune, stanno creando dei percorsi per far scendere i detriti dalle Cave superiori, più instabili. Canali di scolo delle acque piovane.
Non sono tutti d’accordo, però, sulla ‘teoria dello smaltimento’. Nelle Cave di marmo, secondo Legambiente, si scaricano, dove non si dovrebbe, milioni di tonnellate di terre, perchè le piogge le trasportino gratuitamente a valle.
“Smaltimento abusivo – afferma Sansoni – complice il Comune”. Le terre, secondo la ricostruzione di Legambiente, verrebbero smaltite al monte, anzichè nella prevista discarica e sarebbero pericolose sia per la lavorazione che per la cittadinanza. Sono circa otto quelle sospettate di abusivismo.
E anche il fango, che si deposita sulle strade, godrebbe – secondo Legambiente – di un trattamento gratuito con i moltissimi camion che ogni giorno lo disperdono nell’aria e lo trasportano in città.
Lo smaltimento delle terre per vie ordinarie è previsto per legge. Pena la revoca dell’autorizzazione. Ma in Italia, le leggi non valgono per tutti, si sa. Cave cave.
Gent. Isabella Schiavone,
sono lieto di informarla che dopo la sua trasmissione sulle cave (anzi qualche giorno prima, visto che il Comune sapeva che la trasmissione era imminente) il Comune ha diffidato una ventina di cave a smaltire le terre, pena il ritiro dell’autorizzazione.
Sappiamo già per pluriennale esperienza che –pur essendo un atto dovuto– il Comune non passerà dalla minaccia ai fatti. Tuttavia è già qualcosa. Un minuto e mezzo della sua trasmissione è stato più efficace di anni di nostre denunce superdocumentate.
Voglio perciò esprimerle, a nome di Legambiente Carrara, i nostri ringraziamenti. Penso che anche per lei possa essere gratificante constatare che il suo servizio non è caduto nel vuoto, ma ha smosso la montagna di inerzia posta dal Comune a protezione degli interessi dei titolari di cava.
Giuseppe Sansoni